"À PIED", una mostra che dall'Eremo di Santa Caterina arriva fino al Sacro Monte di Varese.

Le fotografie di Elisabeth Euvrard, antropologa e fotografa, nata a Parigi e vissuta per venticinque anni in Italia, dall'8 settembre fino al 30 ottobre sono infatti esposte all'Eremo di Santa Caterina di Leggiuno. In contemporanea, è possibile ammirare alcune di queste fotografie anche all'interno del Centro Espositivo Mons. Macchi, all'inizio del Viale delle Cappelle. 

La parte della mostra al centro espositivo è visitabile domenica 27 ottobre grazie alla visita guidata alle ore 10.30 con la presenza di Elisabeth Euvrard, l'autrice, e di Caterina Ghisu, curatrice della mostra. Info e prenotazioni cliccando qui.

ELISABETH EUVRARD
Ha conseguito un dottorato in antropologia all’Università di Aix-Marseille e, dopo il suo periodo italiano, è ritornata nella sua città natale dove ora insegna francese agli stranieri.

A Parigi ha inoltre intrapreso un percorso di ricerca fotografica fortemente influenzato dai suoi studi antropologici in cui raccoglie frammenti di storie urbane racchiuse in uno sguardo.

La fotografia è per lei un medium, una passerella tra comunità differenti, il passato e il presente, il sé e l'altro.

Lo sguardo di Elisabeth Euvrard sceglie di concentrarsi sui piedi, scalzi o calzati, che diventano la parte per il tutto dei suoi soggetti, colti per strada, in metropolitana, nei parchi, al lavoro, o ancora, in una sezione di questa mostra, in cammino verso luoghi di pellegrinaggio.

Elisabeth svela un'umanità attraverso i piedi che riflettono le fasi della vita, fatte di spensieratezza o di solitudini che sconfinano nell’emarginazione, in quella che definisce una sociologia dell'intimo, ricca di dettagli che raccontano le mode e gli ambienti socio-culturali del nostro tempo, una condizione, un dato momento, la piccola storia di ciascuno.

La mostra è stata curata da Caterina Ghisu che, dopo averla esposta a Cagliari, la propone in una doppia sede in Provincia di Varese: una parte all’Eremo di Santa Caterina del Sasso, una parte al Centro espositivo Macchi al Sacro Monte di Varese, due luoghi profondamente segnati dallo scalpiccìo dei piedi dei pellegrini.

 

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