Mons. Pasquale Macchi - Per una biografia spirituale
Mons. Pasquale Macchi - Per una biografia spirituale UNA PUBBLICAZIONE PER RILEGGERE LA FIGURA SPIRITUALE DI MONS. PASQUALE MACCHI

Il libro, nuovo volume della raccolta "I Quaderni della Gazzada" pubblicato da Morcelliana per Villa Cagnala, è stato realizzato a cura di Mons. Adriano Caprioli e Luciano Vaccaro con diversi contributi e presentato il 27 marzo scorso presso Villa Cagnola proprio in occasione dell'undicesimo anniversario della morte di S.E. Mons. Pasquale Macchi. 
Nel corso della serata, dopo l’introduzione di don Eros Monti che ha ringraziato tutti per la numerosa presenza, si sono succeduti gli interventi dei diversi relatori che hanno raccontato e presentato la figura di Mons. Macchi, parlando della sua spiritualità, dell’affetto che provava per Paolo VI di cui era segretario e collaboratore e della sua decisione, dopo la morte del Papa, di trasferirsi al Sacro Monte di Varese per seguire meglio la biografia di Paolo VI.

Di seguito riportiamo le parole del nostro arciprete, Mons. Erminio Villa, che presenta il volume Mons. Pasquale Macchi - Per una biografia spirituale.
 
Si tratta di una pubblicazione, voluta a dieci anni dalla morte di Mons. Macchi, per rileggere a distanza di tempo con più chiarezza e profondità la figura spirituale di mons. Pasquale Macchi. Ci è stata offerta in dono dalla penna e dal cuore di chi l'ha conosciuto, apprezzato e amato come uomo e sacerdote, studioso d'arte e di letteratura, segretario discreto e testimone appassionato di quel grande Pastore della Chiesa che fu il beato Paolo VI.

Tutti coloro che, attraverso la lettura dei diversi contributi raccolti in questo corposo volume, accosteranno la “figura cristiana” di mons. Macchi ne saranno edificati ammirando la vastità di interessi e di impegni espletati in tanti anni e nei campi più diversi, frutto di geniali intuizioni, portati a termine con tenacia e competenza. Del resto vivendo accanto ad un Arcivescovo e poi ad un Papa “dal cuore grande” non poteva non condividere lo stesso amore per Cristo, per la Chiesa, per l'uomo moderno.

E' bello vedere, nella varietà e abbondanza dei testi raccolti, la ricchezza di esperienze che l'hanno forgiato dalla scelta vocazionale nell'età giovanile... al ministero episcopale nella piena maturità.

Anch'io, che mi son trovato – per i misteriosi disegni della Provvidenza – a lavorare nella “vigna del Signore” a suo tempo coltivata da lui con grande cura, gioisco nel cogliere un po' dappertutto tracce del suo impegno polivalente, dal ricupero del patrimonio storico-artistico del Sacro Monte alla promozione della pietà popolare nel prestigioso Santuario della Madonna del Monte, con speciale attenzione alla pietà mariana. E' ciò che auspica Papa Francesco, che nel Motu Proprio “Sanctuarium in Ecclesia”, reso pubblico in questi giorni, sottolinea “il ruolo evangelizzatore dei Santuari e la coltivazione in essi della religiosità popolare”. E ancora esorta tutti – e oggi tocca a noi – a prenderci a cuore “la valorizzazione culturale e artistica dei Santuari, secondo la via pulchritudinis quale modalità peculiare.


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